Google mobile first index si aggiorna: cosa fare per evitare penalizzazioni
Google ha aggiornato la sua documentazione sulle best practice riguardo la mobile-first indexing, con una significativa quantità di informazioni aggiuntive.
Il documento è stato progettato per aiutare i proprietari di siti internet, affinché offrano la migliore esperienza possibile ai propri utenti, sia che accedano al sito, da un dispositivo mobile o desktop.
Abbiamo confrontato, usando la Wayback Machine, una versione archiviata delle best practice sul mobile-first indexing di Google, con la versione corrente per scoprire cosa è realmente cambiato.
In questo articolo esamineremo gli aggiornamenti più rilevanti.
Prima di entrare nello specifico delle modifiche, vale la pena affermare che le informazioni in sé non sono esattamente nuove. Sono tutti consigli, raccomandazioni e best practice, forniti da Google sui vari canali di comunicazione, nel corso degli anni. Ora, però, è tutto perfettamente racchiuso in questo documento, per gli sviluppatori e per i proprietari di siti internet.
Le nuove informazioni per le Mobile-First Indexing best practices, aggiunte da Google
Google non sta assolutamente esagerando, quando afferma che, una quantità “significativa” di nuovi contenuti è stata aggiunta al documento sulle best practice. Gran parte di essa è incentrata sul fatto che i siti dovrebbero -per essere più precisi, dovranno- fornire un’esperienza identica su dispositivi mobili e desktop.
Ciò comprende:
- Garantire che i bot di Google (Googlebot) possano accedere ed indicizzare il contenuto e le risorse, sia della pagina mobile, sia di quella desktop.
- Assicurarsi che il sito mobile contenga lo stesso contenuto del sito desktop.
- Utilizzo degli stessi tag meta robot sul sito mobile e desktop.
- Utilizzo degli stessi headings (intestazioni) sul sito mobile e sul sito desktop.
- Assicurarsi che i siti mobile e desktop abbiano gli stessi dati strutturati.
Cosa succede se il contenuto, per i dispositivi mobile e desktop, non è lo stesso?
Se i proprietari dei siti pubblicano deliberatamente meno contenuti su una pagina mobile rispetto a una pagina desktop, Google avverte che è prevedibile una penalizzazione con conseguente perdita di traffico.
Ecco cosa ci dice precisamente ed “in rosso”, Google.
“WARNING: If it’s your intention that the mobile page should have less content than the desktop page, you can expect some traffic loss when your site is enabled mobile-first indexing, since Google can’t get as much information from your page as before.”
Considerazioni su video e immagini
Le informazioni nella sezione precedente si riferiscono, principalmente al contenuto testuale. Ecco gli aggiornamenti delle best practice per il mobile-first indexing di Google, su immagini e video:
- Fornisci immagini di alta qualità.
- Non utilizzare immagini troppo piccole o con una bassa risoluzione sul sito mobile.
- Metti i video in una posizione facile da trovare sulla pagina, quando vengono visualizzati su un dispositivo mobile.
- Utilizza un formato supportato -aggiungerei, ed aggiornato- per immagini e video. Non utilizzare formati o tag non supportati.
- Non utilizzare URL che cambiano ogni volta che la pagina viene caricata, per immagini e / o video .
- Assicurati che il sito mobile abbia lo stesso alt text per le immagini del sito desktop.
- Usa gli stessi titoli, didascalie, nomi di file e testi descrittivi, relativi alle immagini e ai video sul sito mobile e sul sito desktop.
Considerazioni per gli M-Dot URL
Google ha aggiunto le seguenti best practice per gli URL m-dot (www.m.miosito.it):
- Assicurarsi che il codice di stato per una pagina di errore sia lo stesso su entrambi i siti desktop e mobile.
- Assicurati che la tua versione mobile non abbia URL frammentati (www.miosito.it/#frammento).
- Assicurarsi che le versioni desktop che offrono contenuti diversi abbiano versioni mobile equivalenti.
Risoluzione dei problemi
Google ha aggiunto una nuova e lunga sezione sulla risoluzione dei problemi più comuni che possono impedire l’abilitazione dei siti per la mobile-first indexing
Ecco un esempio di ciò che è contenuto nella nuova sezione di risoluzione dei problemi:
Per la serie completa di dettagli sulla risoluzione dei problemi, possiamo consultare il documento aggiornato sulle best practice, che ha pubblicato Google.